Perché non vinco con il Trading Sportivo

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Stamattina leggevo il commento di un utente sul forum di Ninjabet. Questo diceva che da quando ha iniziato a fare trading (imparando, credo che intendesse) ci ha sempre perso. Così mi sono chiesto: perché non si vince con il trading sportivo?
O meglio, perché non si vince sempre con il trading. O ancora, e questa è la frase giusta, perché non si riesce ad essere profittevoli con il trading?

Bene, in queste breve post di oggi vi spiegherò il perché.

Vincere è una questione di punti di vista

Vedo di arrivare subito al sodo, senza dilungarmi troppo. L’affermazione qua sopra è vera, non sono impazzito, ma c’è un ma. Adesso capirete perché, però prima vi elenco, secondo me, i 3 punti fondamentali perché una persona non guadagna dal trading sportivo.

  1. Valutare la bontà delle proprie azioni nel breve e non nel lungo periodo
  2. Non avere un buon money management/rapporto rischio rendimento delle operazioni
  3. Non aver appreso le basi e l’analisi delle statistiche

Analisi nel Trading Sportivo

Partiamo dall’ultimo punto, perché è il più facile da sgamare e anche da correggere. Se vedo un aspirante trader che non ha capito una mazza di quello che dovrebbe fare lo vedo lontano un chilometro. Non c’è niente di male nell’essere principianti. Tutti siamo principianti in qualcosa (ndt. anche il sottoscritto si definisce ancora un principiante nel trading sportivo). L’importante è non perseverare, che è diabolico, e mettersi d’impegno per imparare le basi.

L’esempio classico è quello del tizio, che chiameremo Gilberto, che ha studiato una strategia. Questa strategia X dice che per essere applicata devono essere analizzate le statistiche delle ultime 5 partite in casa della squadra che gioca in casa, e solo tra le partite del campionato di riferimento. Gilberto cerca tra le partite in palinsesto ma non ne trova nessuna che rispetta i parametri necessari. Gilberto però, oggi è in ferie, è ha deciso che 10€ li vuole “investire” comunque. Quindi cosa fa, vede che il Barcellona gioca in casa contro la squadra dell’oratorio di Mazzo di Rho. Gilberto penso che il Barca è forte, e sicuramente farà mille milioni di goal agli avversari. La partita non rispetta i “paletti” imposti dalla strategia, ma sti cazzi, è il Barca! Gilberto è un esperto di calcio, e sa quanto è forte Messi! Quindi decide di tradare comunque la partita.

Risultato: questa volta al nostro caro Gilberto potrebbe pur essere andata bene e magari ha anche guadagnato. Ma qual’è il problema?

Il problema è che non ha rispettato la strategia. Ha improvvisato. Non ha eseguito la strategia X, ma … qualcos’altro. La strategia gli chiedeva di analizzare un match con almeno 5 partite giocate in casa nello stesso campionato. Gilberto invece ha tradato una partita di coppa Cobram (si, si è trasformato in un torneo calcistico) dove entrambe le squadre non avevano nessun precedente.
Questo, di per se, non sarebbe un errore, se si sapesse cosa si sta facendo. E soprattutto se l’intento non era quello di seguire una data strategia. Ma Gilberto è un principiante e a tirato a caso. Gli è andata bene, ma non è questo che conta. Perché non rispettando i parametri della strategia stiamo aggiungendo varianza alla varianza e questo non è buono.

Rispettare le regole nel Trading Sportivo

Tutto il discorso qui sopra serviva solo a farvi capire il concetto di rispettare le regole. Perché dovete farlo?

Alla fine, mi dispiace dirlo, ma il trading sportivo è un gioco di probabilità. Nemmeno troppo diverso dal gioco della roulette (già vi vedo imprecare!) in realtà. La differenza è che con la roulette il margine è dalla parte del banco (con lo 0 e il 00), mentre nel trading, se siamo oculati nelle nostre operazioni, il margine può essere dalla nostra parte. Così, al proprietario del casinò non importante di perdere 10 giri di fila, e dover “pagare” gli scommettitori. Tanto sa che alla fine del giorno/mese/anno il guadagno sarò il suo, grazie al margine che ha nel gioco. (mai sentito di un casinò che ci perde!?)

Allo stesso modo, noi trader, dobbiamo crearci il nostro margine (quote di valore, occasioni che altri non notano, velocità di ingresso/uscita dal mercato ecc.) e non preoccuparci se abbiamo inanellato una serie negativa di trade. Se sappiamo quello che facciamo, il margine è dalla nostra, e così anche il guadagno nel lungo periodo.

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Quindi, come facciamo ad essere sicuri di esserci “creati” un buon margine per i nostri trade?
Ammesso e non concesso che la strategia che seguiamo è buona abbastanza, semplicemente, attenendoci in modo rigoroso, lo ripeto RIGOROSO ad essa! E solo rispettando la strategia, avremo modo, nel lungo periodo, di capire se il margine era o meno dalla nostra parte. Se voi invece continuate ad improvvisare e fare le cose a caso, può andarvi bene una, due, dieci volte, ma prima o poi i nodi vengono al pettine e la varianza verrà a bussarvi alla porta e chiedervi indietro i soldi guadagnati sul mercato. Ma con gli interessi!

Conclusione

Quindi cosa fare?
Scegliete una strategia. Rispettatela al 110% e non deviate da essa per nessun motivo. Nemmeno se arriva papà Francesco a dirvi che non va bene! Testatela per un discreto numero di trade: 20 è il minimo, ma più campioni avete, senza rischiare di perdere la casa se dovesse andare male, e meglio è.

Semplice no!?

Nella prossima puntata vi spiegherò gli altri due punti. Ma se avete compreso bene questo, gli altri vengono da se.

… continua

P.S.: per iniziare con qualche strategia, da seguire alla lettera, vedi qui.