Meditation for Traders – 3 Minuti di Pausa e di Respiro

Quando ho sentito parlare di meditazione per la prima volta ho pensato si trattasse di roba da figli dei fiori. Qualcosa legato alla religione, al Buddismo o allo yoga. Benché queste associazioni possano tutte essere definite come legittime è anche vero che in se, la meditazione è una pratica del tutto autonoma. Di sicuro può essere collegata a doppio filo al Buddismo, per esempio. Se siete di fede Buddista di sicuro praticherete l’arte della meditazione. Ma ovviamente non è vero il contrario. Cioè, non è che dovete per forza essere Buddisti per praticare la meditazione. Anzi, chiunque dovrebbe provare questa pratica, almeno una volta nella vita. E se il vostro immaginario è solo quello di uomini calvi e silenziosi, in camicia da notte, con le gambe accavallate sopra un cuscino che emettono un sibilo muto dalle labbra … beh, vi sbagliate di grosso.

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Meditation for Traders

L’idea di questa rubrica nasce dalla mia passione “forzata” per la meditazione. “Forzata” perché per me è diventata una cosa quasi necessaria. Ho capito che se voglio essere un trader migliore devo anche impegnarmi a migliorare il mio mindset. E i metodi migliori che ho trovato per fare ciò sono la meditazione e la mindfulness. Anche qui, non fate l’errore di pensare che per diventare trader professionisti dovrete per forza imparare anche a meditare. Sono sicuro che esistono mille mila trader che non hanno mai nemmeno praticato 2 minuti di meditazione nella loro vita. Quello che sto cercando di dirvi, però, è che se la vostra mente non è pronta e allenata al 100% per fare trading in modo serio, la meditazione potrà aiutarvi in modo enorme.

Detto ciò, con questa rubrica (ndt. Meditations for Traders) vorrei proporvi qualche semplice, ma efficace, esercizio di meditazione per iniziare ad apprezzare le potenzialità della pratica. Lungi da me voler essere il gran maestro di mindfulness. Non lo sono. Ma ho pensato semplicemente di condividere con voi il poco che ho imparato di questa bellissima arte.

Tre Minuti di Pausa e di Respiro

Il primo esercizio che voglio proporvi -che comunque è una meditazione a tutti gli effetti- si chiama: Tre Minuti di Pausa e di Respiro.

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Ho preso questa mini-pratica direttamente dal libro Metodo Mindfulness, testo di cui vi avevo già parlato qui. Come si evince già dal nome, è un esercizio della durata di soli tre minuti. Perciò è davvero breve ed è dunque ideale per avvicinarsi alla pratica nella maniera più “easy” possibile.
Prima di partire con la spiegazione dell’esercizio stesso, però, vorrei farvi un ultima raccomandazione. Cercate di approcciarvi alla pratica con apertura mentale e senza pregiudizi di sorta. Sarebbe inutile avvicinarsi a qualcosa che dovrebbe insegnarvi ad essere più aperti verso ogni sensazione se voi non glielo permettete.

L’Esercizio

La prima cosa da fare, che per altro vale per tutti gli esercizi di meditazione, è quella di sedersi in modo comodo, ma composto. Schiena dritta, che si sostiene da sola, testa allineata al collo e non eccessivamente inclinata in avanti. Il concetto è quello di mantenere una posizione “attiva” e dignitosa e non sbracarsi sulla sedia o su qualsiasi altro supporto su cui vi sedete. Se siete in grado di tenere la posizione del loto (quella classica, seduti a terra con le gambe incrociate) a lungo e senza dolori va bene, ma non è necessario. Potete tranquillamente starvene seduti su una sedia, uno sgabello o qualsiasi altra cosa comoda ma che vi consenta di tenere la schiena non appoggiata.

Gli occhio chiusi o aperti non fanno differenza. Nel caso preferiate tenerli aperti non dovreste concentrarvi su nulla in particolare, ma tenerli leggermente rivolti verso il basso e con la vista che si “sfoca” da sola. Io, personalmente, preferisco meditare con gli occhi chiusi. Mi aiuta a mantenere la concentrazione. Anche se molti maestri orientali consigliano di tenerli aperti per essere più vigili. Sperimentate e valutate cosa funziona meglio per voi.

Le Tre Fasi da Eseguire
  • Fase 1 – Pensieri
    La prima parte della nostra pratica prevede di concentrarsi sul flusso di pensieri che scorre nella nostra mente. Prendete nota (mentalmente) di quello a cui state pensando. Immaginatevi come degli spettatori inermi che osservano tutto ciò che va e viene nella vostra testa. Sicuramente avrete diversi pensieri che “verranno a galla”, o magari avrete un vuoto totale. Anche questo può capitare. Qualunque sia la vostra esperienza va bene così. Non giudicatela. Semplicemente state a guardare quello che accade senza focalizzarvi su alcun particolare. Rimanete in questo stato per un po’. Idealmente un minuto. Ma è solo una misura arbitraria. L’importante è avere le sensazioni giuste, non passare un minuto di orologio nella fase 1. Poi translate nella seconda fase.
  • Fase 2 – Il Respiro
    Questa fase è quella che ritroverete in ogni esercizio di meditazione. Ovvero concentrarsi sul respiro. Ascoltate (e percepite) l’aria che entra dalle narici e scende verso i polmoni. Poi, lentamente, sentite l’aria che risale e esce dal naso. Non dovete forzare il respiro ne, tantomeno, ritmarlo in modo particolare. Semplicemente ascoltatelo e concentratevi su di esso. Con ogni probabilità, durante questa fase, sarete distratti da innuerevoli pensieri che, inevitabilmente, andranno ad affollarvi la mente. Questa volta, però, non dovreste prestarvi attenzione ma piuttosto mantenere la concentrazione sul respiro. I pensieri, che arriveranno, semplicemente, catalogateli come tali. Quando li riconoscete dite, dentro di voi, “pensiero” e riportate l’attenzione al respiro. L’importante qui non è tanto mantenere la mente sgombra ma riconoscere quando essa vaga e cerca qualche appiglio per potersi distrarre. Anche qui, come sopra, idealmente trascorrete un minuto. Ma ancora, non è importante che sia davvero un minuto o 50 secondi oppure 2 minuti. Importanti sono le sensazioni, non la precisione cronometrica.
  • Fase 3 – Il Corpo
    Ultimo passo è quello di concentrarsi sul corpo e sulle sue sensazioni. Concentratevi su una sua parte prima (una mano, un piede, ecc.) e sentitene le sensazioni. Dopodiché passate ad “ascoltare” il corpo nel suo insieme. E così via, per diverse volte. O quante ve ne servono realmente per entrare in sintonia con voi stessi. Anche in questa fase, i pensieri affolleranno la vostra mente e cercheranno di distrarvi dal vostro obbiettivo di concentrarvi sulle sensazioni fisiche. Anche questa volta non fatevene un problema. E’ normale che sia così. Riconoscete i pensieri. Etichettateli come tali e passate oltre.
    Scopo di questa ultima parte è ristabilire il contatto con il corpo e con il mondo reale. Capire di essere qui e in questo momento.
    Dopo un minuto circa nella fase 3 avete concluso la vostra prima meditazione formale. Congratulazioni!

Lo Scopo di Questa Pratica

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A dispetto di quello che potrebbe sembrare, lo scopo della pratica dei “3 Minuti di Pausa e di Respiro” non è quella di farvi diventare dei trader migliori ma aiutarvi a diventare coscienti del vostro flusso incessante e chiassoso di pensieri. Dovete imparare a catalogarli per quello che sono. Ovvero semplici pensieri. Non la verità. Non sono sensazioni concrete. Sono solo scariche elettro-magnetiche che corrono tra i vostri neuroni. Questo è lo scopo della pratica per come la interpretiamo qui. Perchè questo possa servirci a diventare dei trader migliori è tutt’altra storia.

Il cervello non è programmato per fare trading. Anzi, il trading è un attività contro-intuitiva per la nostra psiche che, involontariamente tenta di "salvarci" auto-sabotandosi. Non siamo abituati al caso e alla varianza. Ma, più che altro, siamo programmati per "accontentarci", non rischiare e perpetuare la specie. Nel trading ci accontentiamo di un profitto minore, ma sicuro, se stiamo cercando un guadagno. Così come di prassi optiamo per una perdita definita ma potenzialmente alta, piuttosto che andare incontro all'incertezza di una minore ma che potrebbe trasformarsi in un debito molto maggiore. Okay, l'ho spiegato di merda. Andatevi a leggere i testi di Tversky e Kahneman per una spiegazione (molto) migliore. Il fatto è che il nostro cervellino non funziona bene se dovete fare trading. E qui subentra la meditazione. Vi aiuta a pensare in modo razionale e ad avere una prospettiva corretta tra quello che accade nella vostra testa e quello che sta accadendo invece nella realtà (leggi: nel mercato). Vi aiuta a riconoscere i pensieri dannosi quali rabbia, frustrazione, euforia e così via e fa si che non intralcino la vostra operatività.

Conclusione – Vi ho Convinto?

Siamo giunti alla fine di questo primo approcio pratico alla meditazione. Il consiglio è quello di praticare l’ersercizio dei “3 Minuti di Pausa e di Respiro” almeno due volte al giorno … per un totale di 6 minuti al giorno. Direi che tutti hanno questa quantità di tempo a disposizione. Nel caso passerete 6 minuti in meno su Instagram. Sono sicuro che non vi farà male.
In ogni caso, questa è un ottima pratica per aiutare il rilassamento. Potete adoperarla in qualunque caso vi serva calmarvi. Ovviamente anche per motivi non legati al trading.

Inoltre vorrei aggiungere che è una cosa a cui dovete dare tempo. Tra l’altro, quella qui proposta è solo una caccola rispetto a tutto quello che c’è da sapere sul mondo della mindfulness e della meditazione. Ma comunque, è un punto di partenza. Dategli un po’ di tempo. Qualcosa come due volte al giorno, almeno 5-6 giorni la settimana per un mesetto almeno -sembra la prescrizione di un medicinale. Questo però non ha controindicazione e anzi, sono sicuro che se fatto con passione e dedizione vi darà tanto sollievo e qualche soddisfazione.

Buon Trading e Buona Meditazione!