
In questo periodo è difficile parlare di trading sportivo. Inutile che ne spieghi il motivo … semplicemente manca la “materia prima”. Quindi di che si parla?
Personalmente io mi sto dedicando al mondo finanziario: dalle basi, all’investimento per arrivare fino al trading. Non nascondo che mi piacerebbe provare a tradare i “big markets” ma la gavetta da fare è ancora tanta. Perciò al momento mi sto dedicando all’investimento di lungo termine.
Ovviamente non si parla di trading sportivo oggi, nel caso non foste stati attenti. Credo comunque che l’argomento possa essere interessante … nel caso non lo fosse, avete qualcosa di meglio da fare in quarantena? 😉
Investire si ma in che cosa?
Io, come prima avventura nel mondo degli investimenti, ho scelto gli ETF (Exchange Traded Fund). Okay, in realtà non è proprio il mio primissimo investimento. In passato ho già investito qualche spicciolo in P2P lending (prestiti) e Moneyfarm (che si, investe sempre in ETF ma è una cosa diversa). Il concetto qui, è che ho deciso di crearmi un portafoglio mio, a lunghissimo termine, che funzioni quasi a mo’ di Fondo Pensione.
Perché la scelta degli ETF?
Semplice, per replicare certi indici (che vi riporto qui sotto) e investire il più possibile nell’economia globale senza dover acquistare milioni di prodotti ma aver comunque la libertà di poter essere indipendente nelle mie scelte. Nondimeno gli ETF permettono anche a chi ha pochi (o pochissimi) capitali come me di poter differenziare il proprio portafoglio in maniera decisamente economica.
L’investimento …

Come già detto, la mia idea era quella di creare un portafoglio a lunghissimo termine che replichi l’andamento del mercato globale. Ho cercato di renderlo quindi non troppo volatile (meno sbalzi di prezzi nel tempo) ma ovviamente anche meno redditizio. Fare una media del 6-7% annuo potrebbe già essere, per me, un ritorno accettabile.
Il portafoglio è stato diviso come segue:
- Materie prime: nel mio caso oro, bene rifugio per eccellenza, che dovrebbe bilanciare il portafoglio nei momenti di volatilità del comparto azionario
- Azioni: usando un ETF (anzi due) che replicano l’indice MSCI World, che appunto “segue” il mercato azionario dei paesi sviluppati. La parte più volatile del portafoglio ma che potenzialmente può restituire più valore nel tempo.
- Obbligazioni: seguendo l’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate Bond, replicato da un ETD iShares di BlackRock che punta sul mercato obbligazionario e rating alti (BBB e maggiori) di paesi sviluppati e non. In teoria, la parte più “regolare” del portafoglio, con ritorni più bassi ma, in teoria (ancora, giusto perché è impossibile prevedere davvero l’andamento dei mercati), più regolari.
- … e tanta pazienza
Gestire l’investimento
Come già detto, l’obbiettivo di questo mio investimento è a lungo, lunghissimo termine. Perciò non potrò aspettarmi di stampare soldi dall’oggi al domani. Potrebbe pure essere che da qui a un anno (magari due o più) il portafoglio stesso sia in perdita. L’obbiettivo non è battere il mercato, ma appunto cercare di fare un investimento che richieda pochissimo tempo per essere gestito e magari venire alimentato di tanto in tanto con i guadagni da attività speculative come il trading sportivo.
Conclusioni
Ammetto di essermi divertito a raccontarvi di questo esperimento finanziario. Come mi sto divertendo molto a studiare questo ambito di investimento. Spero che il post abbia interessato anche voi, e se volete parlare di questi argomenti (e che ve ne parli più spesso io sul blog) fatemelo sapere con un commento. Se invece non ve ne frega niente, e questo articolo vi ha procurato fortissimi attacchi di colite … beh, fatemi sapere anche quello. 😉
Buon trading!