Il Miglior Indicatore per il Trading Sportivo

Siete pronti? Sto per svelarvi un segreto incredibile. Qualcosa che vi permetterà di stampare soldi a palate. Vi sto per rivelare qual é l’indicatore che tutti i pro trader usano per guadagnare tanto su Betfair e che nessuno vuole rivelarvi. Da oggi in poi il trading non sarà più un segreto per voi e finalmente riuscirete a liberarvi dal noiosissimo lavoro sottopagato in fabbrica per trasferirvi in pianta stabile su un isola caraibica. Dove potrete passare tutto il giorno con le vostre appendici maschili piantate nella sabbia e guadagnare con qualche click distratto sullo smartphone.
Siete pronti perché il segreto dei segreti venga svelato? Continuate a leggere …

kristina-flour-BcjdbyKWquw-unsplash-1024x655 Il Miglior Indicatore per il Trading Sportivo

L’indicatore Segreto: il tasso variabile di interesse del mercato su base decimale.

Non avete capito?
Ci credo, è una supercazzola!

Vi chiedo scusa se con l’introduzione vi ho un po’ presi per i fondelli, ma mi volevo divertire anche io, una volta tanto, e provare a capire come si sentono tutti quei fantomatici guru che su FB/IG provano a vendere le loro magiche ricette per il successo.
Ma come sappiamo tutti, la formula magica non esiste …

Un attimo però. Questo post non è assolutamente uno scherzo. Esiste davvero un indicatore che con estrema precisione può “predire” l’esito di una partita.
Come reagireste se vi dicessi che io ho scovato un indicatore che mi ha permesso di avere una precisione nel pronostico tale da poter vantare un margine d’errore dello 0,43% ?

Interessante nevvero? E sapete che indicatore ho usato?

Starting Price / Closing Line: l’Indicatore Miracoloso

La closing line, o closing odds, oppure ancora starting price (forse operando su Betfair sarete più a vostro agio con questo termine). Ebbene si. La quota all’inizio match (o meglio, quella registrata un attimo prima dell’inizio ma quando ogni movimento pre-match è già terminato) è un indicatore eccezionale per pronosticare un match.

Sembra stupido e banale. E in un mondo dove tutti pensano di poter battere ogni altro individuo sul mercato, dove tutti si premurano di trovare valore (tanto basta la sola parola “valore” per fare figo) affermare che, in realtà, prendendo in considerazione la quota all’inizio dell’evento di valore … beh, ce n’è davvero molto poco. Anzi, preso un campione molto ampio, di valore non ce n’è affatto.

Precisazione necessaria: le quote qui considerate e esaminate sono quelle di Betfair. Ma vanno bene anche quelle di un bookmaker sharp ("intelligente") come Pinnacle. Di sicuro le quote Bet365 (per dirne uno su tanti) non hanno incorporata una precisione elevata. Ma invece essendo bookmaker destinati ad un pubblico interessato all'aspetto puramente ludico il loro "business model" è differente. Non guadagnano pronosticando nel modo più preciso possibile l'esito reale di un evento sportivo. Ma in altri modi che esulano da questa pallosa disamina.

Starting Price vs Win Rate Reale

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Nel grafico qui sopra la linea blu rappresenta il win rate teorico di una campione di 61 mila e più eventi sull’esito finale 1. In pratica si parte in alto a sinistra con quote di 1,1 per finire in basso a destra con quelle di 10. Questa linea rappresenta graficamente l’intero insieme delle quote prese in esame.
Esempio: una favorita in casa con quota di 1,20 sarà rappresentata nel grafico, sulla linea blu, al livello di una percentuale pari a 83,33%. Ovvero la probabilità implicita di quella quota.
Per dovere di cronaca, forse sarebbe stato più consono utilizzare dei punti anziché una linea continua. In questo modo però si può valutare meglio la differenza tra win rate reale e teorico.
Per farla breve, cercate di vedere queste linee come un insieme continuo di punti.

La linea rossa, invece, è la trasposizione grafica del win wate reale e rilevato. Cioè se una favorita in casa parte con una quota di 1,20, qual è il tasso di successo reale che poi si verifica? Ed è qui che le cose si fanno interessanti.

Ovviamente, non si potrà conoscere realmente se un singolo evento è stato quotato in modo perfetto. Dato che l’esito di un match non potrà mai essere una vittoria al 83%. Oppure una sconfitta al 37,2%. L’esito sarà sempre e comunque binario: vittoria o sconfitta.
Ma prendendo in esame un campione abbastanza grande, e per questo significativo, di eventi possiamo calcolare il win rate reale sull’intero campione e in questo modo avere un riscontro attendibile.

Esempio: prendo in considerazione tutte le partite con favorita in casa quotata 1,20. Diciamo che sono 200. Se di queste 200 ben 170 hanno visto la squadra di casa vincere il match allora possiamo dedurne il win rate reale. Come? Dividendo le partite che hanno visto la vittoria della squadra di casa per il totale del campione a quella determinata quota. Quindi: 170 / 200 = 0,85. Ovvero 85%.
Questo sarà il nostro win rate reale!

Ora che il grafico è più chiaro si può apprezzare, già ad occhio, come la correlazione tra win rate reale e teorico sia molto stretta. Ovviamente non è perfetta, e mai potrebbe esserlo, ma osservate bene la zona centrale. Quella tra 30-70%. Che è dove il campione è più corposo. La vicinanza delle due linee è impressionante!
Ma non ci fermiamo qui. Andiamo oltre.

Precisione dello Starting Price

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Ecco una tabellina che rende ancora più l’idea. Qui ho isolato tutte le partite con starting price dell’esito finale 1 comprese tra 1,50 e 2,50. Probabilità implicita di riuscita tra 66,6% e 40%. 31.146 eventi in totale. Win rate medio teorico 52,63%. Win rate reale rilevato … 52,20%.
In sostanza su 31k eventi c’è un errore sull’esito finale di nemmeno mezzo punto percentuale!
Guardando dunque questa tabella, qual è il modo migliore che vi viene in mente per avere un pronostico preciso? La risposta sembrerebbe semplice. Cioè, basarsi sullo starting price di Betfair (da qui in poi solo SP). Perché andare contro il mercato quando il mercato stesso ci offre un ottimo indizio per farci capire, con estrema precisione, come potrà andare il match.

Aspettate un attimo però. In questo modo si è inesorabilmente in break-even sul lungo periodo. Non si perde ma non si vince nemmeno nulla. Infatti, in un mondo ideale (e senza commissioni, aggio dei bookmaker ecc.), basterebbe sparare a caso sui vari esiti per ritrovarsi nel lungo periodo (lungo eh, non 100 eventi!!!) in break-even. Ma noi di essere in void non frega una beata mazza di niente. Noi si vuole i big money, giusto!?

Ulteriori Considerazioni sullo Starting Price

Il fatto che lo SP sia così accurato a pronosticare l’esito di un evento sportivo dovrebbe anche farci ragionare sul fatto che trovare del valore, puntando o bancando, pre-match sia estremamente complesso. Non impossibile, ma un compito decisamente arduo. Prendendo i dati a piccoli campioni possiamo facilmente venire fuorviati da quelli che potrebbero sembrare pattern. Quote più “sballate” a determinate percentuali. Ma una volta che osserviamo il quadro generale ci rendiamo conto che quelli che prima potevano sembrare dei pattern ora non sono altro che rumore.

Inoltre dobbiamo considerare che per avere un guadagno netto tangibile il nostro obbiettivo deve essere quello di battere il mercato almeno del 2,6%. Considerando che su Betfair.it le commissioni pagate dalla maggiore parte degli utenti si attestano al 5%* allora il nostro break-even point si sposterà del 2,5% (inteso come ROI). Cioè performando due punti e mezzo meglio del mercato saremo ancora a zero.

In sostanza, quando farete le vostre simulazioni per capire se questa o quella selezione può avere un edge sul mercato non dimenticate di prendere in considerazione anche le commissioni che dovrete pagare. Quindi un edge del 3,6% che non considera le commissioni sarà difficilmente profittevole e sostenibile nel lungo periodo. In quanto considerando le “tasse” che dovrete versare ben poco vi resta.
Analogamente se pensate di andare a operare su un bookmaker classico ricordatevi che le quote hanno incorporato l’aggio del bookmaker stesso. E dunque non rappresentano la probabilità pronosticata dal bookmaker, ma vanno prima “depurate” dalle commissioni.

*Mi dicono dalla regia che Betfair ha da poco annunciato un calo delle commissioni portandole al 4,5%!

Come si Formano le Quote: perché Questa Roba Funziona … più o meno

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Un bookmaker “intelligente”, come può essere Pinnacle, guadagna riuscendo a pronosticare l’esito di un evento sportivo con estrema precisione. Paga decine di trader per questo scopo. Ovviamente questi signori guadagnano applicando un margine tra la quota reale e la quota che poi offrono all’utilizzatore finale. In ogni caso, è provato che, depurando la quota offerta dall’aggio, la precisione dei loro modelli previsionali è incredibile.

Betfair, con l’exchange, guadagna in altro modo. Le quote infatti sono fatte dal mercato stesso. Dall’incontro tra domanda e offerta … e da qualche “big player” come i bookmaker stessi che coprono le loro offerte. Ma questo è un altro discorso.
Fatto sta che questo continuo scambio di informazioni che avviene tramite il punta e banca sfocia in un’offerta di quote davvero molto vicina alle probabilità reali di un determinato evento.
Certo, più un mercato è liquido più le quote saranno precise. Meno bias ci sono nel mercato è più le quote saranno precise. Più il campionato è mainstream e … si, avete indovinato, più le quote saranno precise. Tante belle considerazioni, ma che, come abbiamo visto, alla fine della fiera sono irrilevanti se consideriamo un campione abbastanza ampio.
E ovviamente, a coronare il tutto, anche Betfair vuole la sua parte. E se è vero che lo SP è davvero un ottimo indicatore allora non va dimenticato che sui trade vincenti si dovrà versare la commissione all’amico BF. Così, un indicatore preciso diventa … un po’ meno preciso.

Non è che questo vuole scoraggiare tutti gli aspiranti trader/scommettitori. Però vorrei far capire a quelli che trovano Valore (maiuscolo perché è importante) in ogni dove forse dovrebbero ricredersi. Non è che bancare basso e puntare alto voglia automaticamente dire effettuare puntate/bancate di valore. Anzi, è una grandissima cazzata. Per quel che si sa potrebbe benissimo esserci del valore anche puntando quote di 1,12. Certo, sarà sicuramente più complicato dato che è più difficile avere uno spread elevato (tra quota reale e stimata) con una quota di questo genere. Ma non è assolutamente impossibile.

Valore e Realtà

Come ha scritto qualcuno molto più saggio è sapiente di me (ma non ricordo chi fosse, quindi potrei anche vendervela come mia e nessuno se ne accorgerebbe…):

Nel trading non è importante saper indovinare l’esito di un evento. L’unica cosa che conta è puntare a una quota più alta rispetto alla reale probabilità che un certo evento si verifichi.

Dunque è la quota che conta. Il prezzo che pagate. Se il prezzo pagato è troppo elevato quando dovrete rivendere sarete per forza in perdita. Ma qua torniamo alle basi del trading e do per scontato che tutti sappiate già come funziona il giochino.
Quello che secondo me va portato a casa da tutta questa incredibile rottura di coglioni (e se siete arrivati qui in fondo avete tutto il mio rispetto … e un minimo di compassione) è che continuare a reinventare la ruota è da perfetti idioti. Ecco, l’ho detto.

C’è gente che vive con le value bet? Certamente. C’è chi vive di trading? Ovviamente si. Ma sono in pochi. E sapete perché sono in pochi? Perché si fanno i cazzi loro. Chi trova un vero modello profittevole che gli permette di avere un vantaggio statistico reale se lo tiene per se. Perché, semplicemente, condividendolo e aumentando il flusso di denaro su una determinata quota di valore (realmente di valore) allora il mercato se ne accorgerebbe e andrebbe ad autocorreggersi. Chi invece offre servizi che trovano value bet sui book tradizionali funzionano per il semplice fatto che, su questi book, il gioco dura poco. Se voi avete un vantaggio statistico nei loro confronti non è che gli starete troppo simpatici. E quando decidono che vi hanno fatto guadagnare troppo chiudono i rubinetti e verrete limitati.

Su BF è un po’ diverso ma il mercato è molto più reattivo a quello che succede e alle azioni delle parti coinvolte. Ancora, non è impossibile trovare valore, ma chi è in grado di farlo, su base costante, se lo tiene per se. Ed è così che deve essere. Il trading è un gioco a somma zero (più o meno, non considerando le commissioni) perciò quello che uno vince viene bilanciato da quello che ha perso qualcun altro. Se tutti vincono mi dite da vengono i soldi?

Conclusione

Arriviamo alla fine. Con un po’ di fiatone e un inizio di orchite.
Cosa portarsi a casa di tutto questo malloppone? E soprattutto, serve veramente sfruttare lo SP come indicatore per le nostre analisi?

Sicuramente aiutarsi con le quote per i propri pronostici non è poi una cattiva idea. Non è che queste siano sempre giuste. Ma se analizzando un evento stimate che la squadra di casa ha ottime probabilità di vittoria. Che una quota corretta** sarebbe di, diciamo, 1,6. Ma guardate la ladder e notate che i trader stanno scambiando a 2,2. Che si fa? Sono tutti scemi e voi avete trovato il 20% di edge. Oppure potrebbe essere che c’è qualcosa che voi non sapete?
Non posso darvi la risposta e non è detto che la prima opzione sia sempre falsa. Però ragionare, valutare ed essere sempre obbiettivi e realistici non guasta mai. Alla fine un indicatore non è mai la perfezione ma un semplice tassello in un grande e complesso puzzle.

 **
Magari non ve ne accorgete e non stimate mentalmente una quota. Ma inconsciamente è quello che facciamo tutti quando ci troviamo davanti una quota e dobbiamo scegliere se puntarla (o bancarla).Ne stimiamo le probabilità di riuscita. Se questa è 1,95 sappiamo al volo che su per giù metà delle volte ci andrà bene. Ma se andiamo a puntare vuol dire che, sempre inconsciamente, pensiamo che quella probabilità non sia reale, ma anzi sia più probabile di così che quell'evento si verifichi. Altrimenti perché puntare se fossimo convinti del contrario? 

E con questo è davvero tutto. Se avete domande non esitate a chiedere. Se avete appunti o rettifiche sull’argomento, di nuovo, io sono qua e sono super felice di rispondere a tutti.

Grazie per l’attenzione e buon trading!