
Oggi stavo gironzolando per il forum di Goal Profit per cercare un link di un post che mi era stato consigliato da un altro utente. Dovete sapere, che il forum in questione è giustamente diviso per argomenti. C’è la sezione dedicata alle strategie, quella ai problemi tecnici, quella ai diari e via dicendo. Okay, il forum non è poi così popolato, ma provate ad indicarmene uno che lo sia dopo l’avvento di Facebook. Nostalgia a parte, dicevo, il forum è scarsamente popolato, ma bene o male, tutte le sezioni contengono diverse discussioni … tutte tranne una: quella che riguarda la psicologia del trading. Ecco, questa sezione contiene solo due topic, uno del sottoscritto tra l’altro!
*lo sentite anche voi il silenzio della desolazione!?*
Perché la parte psicologica non se la ca … ehm, fila nessuno?
Dal basso della mia ignoranza in materia sono convinto che la parte del “mindset“, per fare i fighi che sanno l’inglese, è importantissima. Anzi, fondamentale! Ora, la butto li a spanne, ma probabilmente: mindset, money management e strategia rappresentano tre fette uguali della torta “trading sportivo“. Che chiameremo: trading cake!!

Ma non fidatevi di me, leggete, studiate e magari chiedete al fratello serio dello sport trading, ovvero il trading finanziario e scoprirete quanto qualunque individuo che abbia avuto un minimo di successo reputi importante la psicologia. Ragazzi, ci hanno scritto pure dei libri interi su questo argomento!
Detto ciò, rimane l’annosa domanda: perché invece nessuno si caga l’aspetto psicologico quando si parla di trading sportivo? (attenzione, lo stesso potrebbe dirsi anche per il money management … ma è un po’ meno sfigato)
Lo so, starete pensando che sono un co***ne a far riferimento solo ed esclusivamente a un forum e da li partire per un inutile viaggio di segheria mentale. Però, basta guardarsi intorno e tutti parlano di sistemi, segnali, tips, raddoppi, over, under, strategie super-iper-fighe e mai una volta, dico una gramma volta, che abbia visto il guru di turno promuovere il corso (libro, canale telegram ecc.) che vi insegna a gestire il lato emotivo del trading.
Psicologia: ma non è divertente!
Dico la mia eh, prendetela con le pinze e valutate poi con la vostra intelligenza. Però, onestamente, e molto umilmente credo di non andarci troppo lontano dicendo che la psicologia del trading non è affatto divertente. Non è divertente da studiare, non lo è da applicare e tanto meno da propinare in comode pillole di 150 caratteri via telegram.
Invece, “insegnarvi” (si tra virgolette perché spesso siamo di fronte a cialtroni che non sanno insegnare proprio niente) mille mila strategie, che poi sono tutte uguali, è molto più figo. E molto più facile da vendere. Anzi, queste cose si vendono da sole se ci pensate.
Non vinci con lo sporstredin -scritto come si legge- è perchè non usi la strategia “Antani”!
Oppure: basta perdere soldi, vinci con noi e la strategia “Sbidiguda”!
E si potrebbe continuare per pagine. Insomma, avete capito il concetto.
Il fatto è che notoriamente le cose difficili (e noiose) non piacciono mai a nessuno. Mentre, pensare che qualcosa sia semplice, o comunque, nel caso del trading, esista una strategia magica che boom! e si inizia a stampare soldi è molto più facile da accettare. A nessuno piace sentirsi dire che riuscire in una professione (o qualsiasi altra cosa nella vita) è difficile e c’è da farsi il culo, ma anzi, qui entra in gioco la storiella de “il cuore oltre l’ostacolo” e “basta crederci” per diventare dei veri pro. Così la parte apparentemente facile, ovvero la strategia (anche se in realtà non è così), si presta molto bene ai giochetti del tipo: se quello che fai non funziona prova la strategia X o la strategia Y e vedrai.
Quello che poi si vede, in genere, è che il soggetto ha provato invano l’ennesimo metodo per poi, dopo poche settimane, accantonarlo perché non funziona. E quindi via, si riparte alla ricerca dell’arca perduta.

Spesso quello che serve non è ciò che ci piace fare
Anche per me studiare strategie sempre nuove e sempre più COOOOL è divertente … però, a mie spese, ho capito che non era ciò di cui avevo bisogno per progredire. Ho capito che mediamente tutte le strategie che trovate su siti come Goal Profit o NinjaBet (tanto per fare un esempio di cose sensate) possono essere profittevoli. Ciò che però le fa performare più o meno bene (oltre ad un attenta analisi live e pre-match) è la nostra attitudine. La nostra fermezza mentale. E la nostra propensione e capacità a sapere cosa fare e quando farlo. E questo, ragazzi miei, si impara solo studiando il comportamento del vostro cervello. Imparando a rimanere freddi e concentrati anche se abbiamo appena perso 50,100 o 2000€. Se sappiamo quello che stiamo facendo, allora tutto ha un senso, altrimenti stiamo buttando soldi al vento. Toh! Fa anche rima … quasi.
Bene, ora che ho fatto un po’ la parte del vecchio rincoglionito e spaccapalle l’unica cosa che mi sento di consigliarvi è quello di fermarvi. Ragionarci su un attimo e poi decidere da che parte andare. Continuerete a cambiare strategia alla ricerca di quella miracolosa, quella che vi porterà da 0 a ricco schifoso in 4 settimane oppure proverete a ragionare in modo diverso?
Alla fine, se è vero che solo lo 0.5% (o l’1% o il 2% ora non ricordo la percentuale che si racconta in giro) di account su Betfair è in profitto allora come pensate di far parte di quello 0.5% se fate le stesse cose che fanno tutti gli altri … che perdono?